Progetto Esecutivo del nuovo Polo Museale di Trieste

al Magazzino 26 del Porto Vecchio

Le cose fatte si vedono, non sono “visioni” ed il Progetto Esecutivo di Consuegra per il Museo in Porto Vecchio è già in fase di gara per l’assgenazione dei lavori.

Obiettivo di un Museo è produrre valori culturali. Ma è anche attrarre turismo, fungere da volano economico e sociale. Il Guggenheim di Bilbao ha modificato per sempre le sorti di una sconosciuta cittadina Basca. Il Porto vecchio, nella sua totalità, è un’opera di architettura da recuperare attorno ad esso. Un Museo attrae turismo, ma deve e può promuovere sinergie con il mondo della cultura e della scienza. Con il mondo economico e il tessuto imprenditoriale di una città. Così è da decenni per altre realtà nel mondo.

Così sarà per Trieste.

L’area del “bigo” e del sistema Museo Galata, Magazzini del Sale, ecc. del Porto Antico è stato motore e promotore di sviluppo per Genova dal 1992. Così aree recuperate a Valencia, Lisbona, Barcellona.

Trieste ha le potenzialità per orientare nell’area del Porto Vecchio gran parte del suo sviluppo economico. Il principale fabbisogno di ampio termine da tenere in considerazione per questo come altri progetti che interessano l’area è quello di dare concreto inizio al processo di recupero e riconversione fisica e funzionale dell’area di Porto Vecchio a Trieste, un processo di cui si parla da decenni e che ora è concretamente in essere. Si tratta di un’operazione di lungo termine ed ampio respiro che può veramente, a distanza di oltre un secolo dagli sviluppi della città neoclassica, cambiare il volto di Trieste con un significativo impulso alla sua economia ed un cambio di passo dell’ambiente costruito e delle attività che vi si svolgono, analogamente a quanto successo in altre città europee con importanti aree portuali dismesse e recuperate alla città. Questo in un momento storico in cui le tradizionali attività industriali ed anche commerciali, per certi versi, segnano il passo, ed in cui l’edilizia non trova un settore che la possa trainare.

Il suddetto Progetto ha costituito la base tecnico-economica dei successivi livelli di progettazione che, a seguito di procedura di gara che ha coinvolto diversi studi tra i più prestigiosi a livello internazionale, sono stati affidati al Raggruppamento professionale capitanato dallo studio GUILLERMO VAZQUEZ CONSUEGRA ARQUITECTO Slp, di Siviglia – Spagna, già autore, tra i molti altri progetti, della ristrutturazione del Museo del Mare Galata di Genova.

CARATTERISTICHE GENERALI DELL’INTERVENTO:

La proposta di intervento nell’edificio del Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste mira a risolvere non solo il recupero del suo valore storico, attraverso una riqualificazione integrale del fabbricato e del suo intorno, ma anche a dotare l’edificio di un nuovo uso culturale: il Museo del Mare, una nuova attrezzatura culturale di primo livello. Si tratta pertanto di riattivare l’antico con un riuso contemporaneo, di incorporarlo nuovamente al ciclo della vita della città.

Dopo un’attenta analisi dettagliata della configurazione formale dell’edificio storico del Magazzino 26 e della sua relazione con il suo intorno più prossimo, inteso sia rispetto agli edifici limitrofi che agli spazi esterni, il principale intervento previsto dalla proposta è la costruzione di un nuovo volume sopra la copertura dell’edificio, nel suo corpo centrale, situato in corrispondenza dell’asse verticale.

Si tratta di un elemento leggero, etereo, quasi trasparente immaginato come un magnifico mirador sul mare, in grado di risolvere così il principale deficit del Magazzino 26, ovvero la sua posizione in seconda fila in relazione al Molo marittimo, e pertanto la sua scarsa o nulla relazione visiva con il mare. Una questione che riteniamo prioritaria tra le qualità di un Museo del Mare, così come lo immaginiamo per la città di Trieste. Il corpo inferiore di questa addizione è costituita da un volume opaco, più chiuso, all’interno del quale è previsto un ristorante, di dimensione adeguata, con vista sul mare e verso lo splendido paesaggio della città, elemento essenziale nel programma funzionale del Museo.

All’interno dell’edificio, completano l’intervento alcune operazioni di rimozione parziale di solai esistenti, corrispondenti ai livelli secondo e terzo, previste con l’obiettivo di introdurre rampe dalla lieve pendenza nel percorso dei flussi di visitatori, ed altre demolizioni dei solai nel corpo centrale, allo scopo di introdurre la luce naturale a cascata negli spazi baricentrici più oscuri dell’edificio dove sono previste le principali funzioni pubbliche.

Un intervento puramente conservativo è stato messo in atto nel rispetto e per la valorizzazione dell’edificio esistente, conservando e qualificando i suoi magnifici spazi industriali e assicurando, allo stesso tempo, la presenza dei suoi materiali e tessiture originali.

PROGETTO AREE ESTERNE:

La proposta progettuale mira alla definizione di una strategia di intervento non limitata solamente alla ridefinizione del Magazzino 26 come contenitore di un nuovo uso, ma che sia capace piuttosto di riqualificare l’intera area creando relazioni e sinergie con un contesto ben più ampio dell’immediato intorno dell’edificio, contribuendo in tal modo al superamento della concezione del Porto Vecchio come di un’area portuale indipendente e separata, fin dalla sua costruzione, dal resto della città.

La strategia progettuale messa in atto in questo caso per ottenere tale obiettivo si basa sostanzialmente su tre operazioni complementari, distinte ma accomunate al contempo da una concezione univoca dello spazio pubblico circostante il Magazzino, inteso come parte integrante del Museo, tre interventi puntuali guidati rispettivamente da:

  • La volontà di dotare il Museo di uno spazio rappresentativo ed espositivo esterno, estendendo l’area museale fuori dal museo, nell’area antistante l’ingresso principale, in modo da garantire un coinvolgimento dell’istituzione alla vita cittadina.
  • Il desiderio di collegare spazialmente e simbolicamente il Museo al mare, allo specchio d’acqua della darsena, superando così il limite fisico costituito dai Magazzini 24 e 25.
  • La scelta di riqualificare l’area retrostante il Magazzino 26 e di non considerare il suo prospetto orientale come il retro dell’edificio, quanto piuttosto come la prima immagine del Museo per chi arriva a Trieste in treno o per chi, provenendo dal centro cittadino, giunge al Porto Vecchio.

Si è scelto di riorganizzare il boulevard compreso tra il Magazzino 26 e i Magazzini 24 e 25, come una vera e propria piazza pubblica, luogo preposto alla rappresentazione teatrale del Museo, alla messa in scena di un racconto museografico che inizia proprio in questo foyer a cielo aperto. Uno spazio a carattere prevalentemente pedonale pavimentato in lastre di pietra arenaria, la stessa utilizzata al momento della costruzione dell’Hafen attualmente accatastata nei pressi del Magazzino 26, davanti ai Magazzini 125 e 21. Un luogo dove poter esporre importanti reperti di dimensioni considerevoli. Scopo ultimo della proposta è quello di garantire una connessione immediata tra il Museo vero e proprio e il Mare, ovvero con la porzione circoscritta dal Molo 0, dove, a nostro avviso, l’esposizione museale dovrebbe continuare con la visita dell’Ursus, una delle più grandi e antiche gru galleggianti, raro reperto di archeologia industriale interamente progettata e costruita nei Cantieri Triestini. Ma anche di altri elementi e mezzi da esporre all’esterno come parte integrante della collezione. L’introduzione di questi importanti elementi di storia nautica nazionale, disposti in successione in corrispondenza dell’asse centrale del Magazzino 26, contribuisce alla definizione di una promenade architettonica trasversale a quella della piazza pubblica antistante il museo, dove potrebbero essere collocati altri pezzi presenti nel Giardino delle Ancore dell’attuale Museo del Mare in Campo Marzio, come il motore del’Ursus.

A garantire continuità tra le tre aree esterne, la piazza, il molo e la zona retrostante dei parcheggi è la scelta di una pavimentazione uniforme e continua, realizzata attraverso l’uso combinato di pietra di nuova fornitura ed il recupero dei masegni storici di pietra arenaria che definivano in passato le strade del Porto Vecchio, opportunamente integrati mediante nuove forniture e disposte in modo da preservare in situ i binari dei treni esistenti davanti al Magazzino 26.

La proposta di sistemazione degli spazi esterni della strada di accesso al Museo, è completata per mezzo del disegno dell’arredo urbano e dell’illuminazione pubblica disposta lungo il nuovo sistema di alberature introdotto in prossimità dei fronti dei Magazzini 24 e 25.

Un nuovo sistema di rampe-scalinate realizzate in metallo al fine di connotarsi come un’addizione successiva distinta nei materiali e nella composizione rispetto al fabbricato originale è stato previsto sui due fronti dell’edificio, in corrispondenza dell’avancorpo centrale, al fine di superare il dislivello esistente tra il livello della Piazza e la quota del piano rialzato del Magazzino, lasciando sempre a vista lo storico perron.

Un’ulteriore rampa e una scalinata disposte nella testata sud del Museo permettono di raggiungere invece l’ingresso interno per il personale e il foyer della sala conferenze alla quota di imposta sul basamento del piano rialzato, senza interferire con la configurazione della banchina originaria.

Link: http://bandieconcorsi.comune.trieste.it/dettaglio/p/index/contenuto/gara/id/7725/t/determinazione-dirigenziale-2051-2021-lavori-di-realizzazione-del-polo-museale-del-porto-vecchio-nuovo-museo-del-mare/